Facebook violazione della privacy in Irlanda?
Facebook, il famoso social network è stato accusato dall’ IDC, la Commissione Irlandese che protegge la privacy, di aver creato “profili ombra” sia dei propri utenti che delle persone non iscritte al social network. Tutto questo sarebbe stato fatto senza chiedere il consenso degli interessati e sarebbero stati raccolti tutta una serie di dati sensibili come i numeri di telefono, gli indirizzi email, informazioni sul lavoro, ed anche alcune più personali, come l’orientamento sessuale o la fede religiosa.
Mentre gli utenti USA avrebbero rapporti con Facebook Inc., quelli che vivono al di fuori degli Stati Uniti e del Canada hanno stretto accordi con Facebook Ireland Limited , che deve sottostare alle leggi sulla privacy vigenti in Europa, molto più severe di quelle USA.
Già ad agosto l’IDC aveva ricevuto un formale reclamo da parte di uno studente austriaco di 24 anni Max Schrems, il quale aveva richiesto a Facebook la consegna di tutti i suoi dati e si era visto consegnare un CD con 1200 pagine, dove c’era tutto, ma proprio tutto quello che egli aveva fatto, su Facebook nel corso di tre anni, anche se molto di questo materiale lo studente lo aveva in seguito cancellato, compresa la lista delle persone che aveva eliminato dai suoi contatti e tutti i suoi messaggi in chat.
Tutti questi reclami, ben 22, inviati dallo studente hanno portato la Commissione delegata al controllo della privacy ad aprire urgentemente un’inchiesta e Facebook Ireland limited potrebbe anche, secondo il Guardian, essere multata e costretta a pagare una cifra di 130.000 dollari.
Secondo Max Schrems, Facebook aveva conservato messaggi personali che egli aveva cancellato e che, se divenissero pubblici, rappresenterebbero un pericolo per la sua reputazione, soprattutto professionale, essendo uno studente di giurisprudenza.
Sempre secondo lo studente, Facebook sembra agire come il KGB o la CIA.
Max Schrems ha anche aggiunto che l’informazione è potere ed in questo, Facebook sta conquistando un enorme controllo sulla vita delle persone.
Va considerato inoltre che il possesso di una simile mole di dati potrebbe spingere hacker od anche persone senza scrupolo all’interno dell’azienda ad appropriarsene per scopi non leciti o sicuri per l’utente.
Non è tardata ad arrivare la risposta dei responsabili di Facebook. Lo studente ha avuto tutte le delucidazioni sulla vicenda ed ogni utente può accedere ai dati che lo riguardano, conservati su Facebook. Inoltre il servizio offerto da Facebook è simile a qualsiasi altro sistema di messaggistica dove gli utenti possono agire solo sul loro account, quindi non sono in grado di cancellare un messaggio da essi inviato dalla casella di posta del destinatario così come non possono eliminare dalla casella “messaggi inviati” di una terza persona, un’email ad essi pervenuta. Ossia la cancellazione è univoca non biunivoca.
Molto probabilmente sarà proprio questa la strada che i responsabili di Facebook pensano di percorrere per difendersi davanti alla commissione. Vedremo poi cosa succederà.