Brand Ambassador, feedback ed interazione aziende utenti


Ormai, i like di Facebook, il più uno di Google Plus, i commenti che leggiamo sotto alcune trasmissioni in TV, stanno profondamente cambiando il modo di rapportarsi delle aziende con i propri utenti.

Ed è questo modo di relazionarsi e gestire, sia ciò che avviene sia prima della vendita che nel post vendita, che ne può determinare il successo.

Infatti vari analisti stanno dimostrando che gli sforzi delle aziende nel vendere i prodotti on line non si possono esaurire solo con la propaganda e la descrizione del prodotto, abbandonando i clienti dopo l’acquisto.

Lo scambio di informazioni è qualcosa da tenere in profonda considerazione per chi vuole avere successo in internet: i social network forniscono un’ottima opportunità per interagire nella pagina della società con i propri clienti.

Le aziende non hanno solo bisogno di geek o di esperti di marketing, ma anche di persone capaci di trattare con il vasto pubblico degli utenti interessati al prodotto: i brand ambassador.

Questo non vuol dire che magari i clienti saranno meno irritati nei confronti di un prodotto o servizio con dei difetti, ma alla fine ci sarà, discutendone e proponendo soluzioni, meno pubblicità negativa.

Inoltre molte aziende lanciano prodotti di prova, lasciando che vengano sperimentati dagli utenti,  ed ascoltano i loro feedback per un miglioramento qualitativo sia del prodotto che del servizio offerto ed anche per capire l’impatto che questi potrà avere sul mercato.

Un esempio di tale strategia di marketing si è avuto con il lancio di Gmail Labs ed anche Google Plus, proposto per parecchi mesi solo in beta, dietro invito, raccogliendo tutte le informazioni degli utenti o anche la Microsoft, sia con internet explorer 9 che con Windows 8, sta praticamente ascoltando e variando alcune caratteristiche in base ai feedback, promuovendo anche delle figure di contatto per il dialogo con gli utenti.

Questo tipo di mercato basato sui feedback consente di ottenere un riconoscimento pubblico di validità del prodotto, molto utile al team di sviluppo, che così non rischia di perdere capitali in prodotti che rimarranno invenduti.