DHT: miti e malintesi da sfatare


dd942840_fig02(it-it)Quest’anno in particolar modo molti grossi tracker pubblici come Pirate Bay od anche semi-privati come Demonoid risultano spesso irraggiungibili, che fare allora? Una soluzione sarebbe utilizzare le tabelle di hash distribuite (DHT), ma come dice Torrent Freak ci sono molti miti e malintesi che possono confondere la gente .

Il sistema DHT è stato aggiunto in molti client già dal 2005, ma in questi quattro anni, ancora non si ha molta fiducia molto probabilmente perché la gente non capisce come funziona.

Il DHT si può immaginare come una specie di super-tracker, un po’ come i vecchi WinMix e Kazaa.

Come dice Wiki le caratteristiche delle DHT enfatizzano le seguenti proprietà:

  • I nodi formano collettivamente il sistema senza alcun coordinamento centrale.
  •  Scalabilità: il sistema è predisposto per un funzionamento efficiente anche con centinaia di milioni di nodi.

       

  • Decentralizzazione: il sistema dovrebbe risultare affidabile anche in presenza di nodi che entrano, escono dalla rete o sono soggetti a malfunzionamenti con elevata frequenza.

Come detto ci sono comunque alcune inesattezze riguardo all’uso del DHT.

Ad esempio non è necessario Disattivare il DHT quando si usano i tracker privati questo perché in un torrent vi è una piccola bandiera che segna a un client che il torrente è privato e disabilita qualsiasi metodo di condivisione peer (compreso il DHT), se non attraverso il tracker. Questa bandiera cambia anche l’hash. La maggior parte dei siti torrent privati controllano la bandiera, e la aggiungono se manca, quando il torrent è inizialmente caricato sul loro sito.

Comunque molti che lavorano nei tracker privati sostengono che ci sono client, non Vuze e BitTorrent, ma ad esempio BitComet e BitLord che non rispettano la bandiera, secondo Torrent Freak ciò non è vero, ma su questo in rete si leggono voci contrastanti, anche se è ovvio che i tracker privati tendano a controllare il loro materiale.

Altra notizia non vera è che è molto più facile essere individuati dalle associazioni anti-pirateria usando il DHT. Invece è molto più facile per le stesse associazioni seguire gli utenti di un tracker, come ha dimostrato anche uno studio dell’università di Washington.

E’ vero invece che Alcuni router e modem, tuttavia, possono avere problemi con DHT causando blocchi e riavvii, se a corto di RAM. Questo succede soprattutto con vecchi dispositivi ‘ (come ad esempio vecchi Belkins, NETGEAR e D-link).

Altra cosa che bisogna sapere è se bisogna connettersi ad un tracker per poter utilizzare il DHT.

Ma non è necessario. Quando il DHT è attivo (certamente in uTorrent), si connette ad un nodo di bootstrap (avvio) (come router.utorrent.com o router.bittorrent.com per mainline, o dht.aelitis.com per Vuze) e lo utilizza per entrare nello sciame DHT. Si viene poi collegati ad una serie di nodi che vengono poi utilizzati per ottenere peers. Il Tracker non è affatto necessario. Più o meno nello stesso modo funziona la rete Kad di Emule.

Un nodo che vuole unirsi alla rete, deve prima superare un processo di avvio (bootstrap) In questa fase il nodo deve conoscere l’indirizzo IP di un altro nodo (prelevato dall’utente stesso o da un elenco) che sta già partecipando alla rete Kademlia. Se il nodo che deve fare il bootstrap non ha mai partecipato alla rete, calcola un numero identificativo casuale che non sia ancora stato assegnato ad un altro nodo. Usa questo ID finché non lascia la rete.

Quindi sembra che possiamo assolvere in toto questo sistema che anche quando molti tracker erano off-line ha permesso ai loro torrent di rimanere ancora vivi.

Il DHT con il Peer Exchange (PEX) è un’aggiunta molto potente al mondo torrent e se non si usano tracker privati e l’hardware di rete è in grado di sopportarlo, si può usare tranquillamente.

Fonte Torrent Freak