Processi di massa contro i file-sharer anche in Australia


Agire contro i filesharer in grandi processi di massa sta divenendo una miniera d’oro per gli avvocati.

Sono oltre 3,6 milioni gli utenti coinvolti in questi processi in Germania e 200.000 negli USA.  Inoltre anche in Canada parecchi utenti BitTorrent hanno ricevuto le famose lettere nelle quali è richiesta una cifra per arrivare ad un accordo ed evitare di essere denunciati per violazione del copy-right.

Ora, secondo quanto comunicato da Exetel, uno dei maggiori ISP australiani, anche gli utenti BitTorrent di quel paese, starebbero per incorrere in grossi guai; infatti la società di distribuzione americana Lightning Entertainment vorrebbe avere informazioni sui dati relativi a circa 150 indirizzi IP, i cui proprietari avrebbero condiviso illegalmente il film “ “Kill the Irishman”

Sembrerebbe però che il numero delle persone che si vogliono perseguire sia molto più alto ossia circa 9000.

La società non interverrà direttamente, ma tramite una società di copertura, chiamata Movie Rights Group, in quanto vogliono evitare pubblicità negativa.
Il sistema utilizzato è sempre lo stesso, si utilizzano file truccati con sistemi di tracciamento che si gettano in uno sciame BitTorrent, poi si costringono gli ISP a rivelare i dati relativi agli IP monitorati e si cominciano ad inviare le lettere.

Non sempre a questi avvocati ed industrie dello spettacolo il trucco è andato a buon fine: molti giudici hanno espresso parere negativo al modo di operare di queste società, anche perchè c’è un forte principio di violazione della privacy da parte di enti privati, senza alcuna autorizzazione.
Quindi un controllo illecito per controllare una presunta violazione del copyright.

Ricordiamo ad esempio il caso italiano Peppermint, con l’entrata in capo delle associazioni dei consumatori per la tutela della privacy?