Warner Bros: ma il P2P non è così male


9In una recente tavola rotonda il direttore tecnico della Warner Bros ha difeso, in qualche modo il protocollo P2P e la tecnologia BitTorrent che attualmente gode di così cattiva fama presso l’industria dell’intrattenimento. Questo perché, sempre riportando la famosa intervista della CBS si considera BitTorrent il mezzo attraverso il quale avviene il 50% del download illegale ed anche nella causa AFACT contro iinet è sotto-accusa anche la tecnologia BitTorrent e si colpevolizzano gli ISP perché non la filtrano o la bloccano. Non dimentichiamoci inoltre che la Warner Bros è stata in prima linea sia nella causa contro Pirate Bay che ora nel procedimento Afact contro iinet.

Quindi hanno appunto destato grande sorpresa le affermazioni rilasciate da Ethan Applen, che la tecnologia P2P non merita di essere biasimata per il fatto che alcune persone la usano per scaricare contenuti che violano diritti d’autore. 

Applen ha affermato che dal punto di vista personale ritiene che il P2P venga vilipeso. E ‘solo una tecnologia. Anche la CNN la ha utilizzata. Il P2P può essere utilizzato per la pirateria, ma come tecnologia, penso che abbia molti vantaggi, ad esempio funziona davvero bene, per rilasciare una stagione, o l’intera esecuzione di uno spettacolo”.

Applen era insieme a Bram Cohen, l’inventore di BitTorrent alla tavola rotonda di Newteevee che alcuni dei partecipanti alla riunione hanno detto di odiare proprio perché ha dato vita a questo protocollo.

Invece Applen ha detto che oltre ad essere un mezzo formidabile per il trasferimento rapido di show-TV è un ottimo strumento di marketing.

Ma questa non è del tutto una sorpresa in quanto la Warner aveva già ammesso di aver fatto girare una copia pilota di Pushing Daisies su BitTorrent in modo di creargli maggiore pubblicità prima del lancio.

Questo aspetto è stato ricordato anche da Bram Cohen che ha parlato di quanto la condivisione non autorizzata di una copia incompleta di X-Men Origins: Wolverine, abbia aumentato l’interesse per il film.

Quindi molto probabilmente questa è la strada giusta, ossia quella di non chiudersi ognuno sui suoi punti di vista, ma aprirsi al dialogo, perché è ovvio che bisogna porre un termine alla condivisione non autorizzata ma si potrebbero creare dei modelli economici che permettano una condivisione legale.

Fonte Torrent freak