UK: nuovo rapporto sui danni provocati dalla pirateria


Le industrie dei media hanno commissionato un nuovo rapporto che, come al solito in questi casi, riporta dati catastrofici, soprattutto per far colpo sui legislatori, auspicando pene più severe per i pirati.

Il nuovo rapporto intitolato “la costruzione di un’economia digitale”, come abbiamo detto, è stato commissionato dalla stessa industria e traccia un quadro disastroso secondo il quale in cinque anni il numero di posti persi in Europa a causa della pirateria potrebbe crescere fino a 1,2 milioni e nello stesso arco temporale ci potrebbero essere una perdita di 240 milioni per mancati introiti da parte delle industrie dei media.

Ma, ovviamente, non tutti sono contenti di questa relazione, ad esempio l’Open Rights Group, ha fortemente criticato il rapporto per la sua unilateralità e la sua natura propagandistica. Jim Killock, direttore esecutivo dell’Open Right Group, ha detto in modo chiaro, che è stufo di sentire sparate propagandistiche con il fine di giustificare le intrusioni sul diritto di tutti alla libertà di espressione, alla privacy ed a processi equi.

Anche Andrew Robinson del Partito del Pirata britannico ha commentato che è chiaramente ridicola l’affermazione che l’industria riporti un danno di 1200 euro per famiglia a causa della pirateria, infatti, egli aggiunge, piuttosto sarcastico che non conosce nessuno che abbia un surplus di 1200 euro nelle sue tasche, grazie al file-sharing illegale.

Sono invece molto soddisfatte del rapporto, l’IFPI e la BPI, che già hanno dalla loro parte vari parlamentari europei e potranno servirsi anche di questo rapporto, per ottenere pene più severe nei confronti della pirateria.