Studio che rivela i dati impressionanti della pirateria non on line
Molto spesso si pensa alla pirateria di film, musica e software come a qualcosa che esiste solo su Internet. L’immagine che appare per prima nella mente è quella del ragazzo che passa la notte su internet a scaricarsi musica, film e giochi e riempiendo il suo hard disk di materiale illegale.
Le principali campagne educative contro la pirateria finanziate dalla MPAA e altre associazioni anti-pirateria sono indirizzate alle scuole, ai college.
Ma uno studio effettuato dalla SABIP (Strategic Advisory Board for Intellectual Property) ed intitolato “Changing Attitudes & Behaviours in the ‘Non-Internet’ Digital World and their Implications for Intellectual Property” mostra come la pirateria off-line sia molto diffusa e popolare quanto il file-sharing.
C’è sempre poi da considerare in questo caso che nella pirateria off line sono coinvolti interessi commerciali altissimi che lo rendono uno dei mercati più redditizi per la criminalità organizzata.
Nelle 84 pagine dello studio (PDF download)) vengono riassunti e confrontati i dati riportati dalle associazioni anti-pirateria ed ecco alcune delle principali conclusioni che gli autori hanno deciso di mettere in evidenza: Tra il 9 e il 16 per cento degli adulti britannici acquista DVD contraffatti, e un ulteriore 23 per cento partecipa a guardare o semplicemente prende in prestito i dischi. Nel solo Regno Unito, 89.4 milioni di film e show televisivi vengono distribuiti attraverso i DVD contraffatti. E come BitTorrent, la pirateria fisica continua a crescere: solo il 32 per cento dei DVD masterizzati in casa sono copie di dischi originali. Alla maggior parte delle persone basta duplicare ciò che qualcun altro copiato per loro.
Nello studio è anche evidenziato che chi compra dischi piratati spesso ha un livello sociale e culturale più basso del giovane che invece scarica il suo materiale da internet oppure ha bambini piccoli.
In ogni caso solo il 31 % degli intervistati non compra dischi piratatati perché contro le leggi sul diritto d’autore la maggior parte delle persone che li comprano non si pongono questo problema ma considerano il prezzo e la disponibilità.
Altri ancora, in un mercato sempre più confuso, si rivolgono alla pirateria off-line perché i filmati sono disponibili molto prima della vendita legale del DVD e perché pensano che il DRM punisca e limiti chi acquista la copia legale.
In ogni caso, sempre secondo lo studio, ora con il maggior controllo esercitato dagli ISP e con l’introduzione della legge dei “tre avvisi e la disconnessione” in diversi paesi, molti consumatori potrebbero astenersi dallo scaricare materiale illegale ma rivolgersi in maniera più massiccia alla pirateria off-line, facendo quindi lievitare un mercato, che alimenta la criminalità organizzata e in cui la legge è ancora meno applicabile.