Russia: la polizia dichiara guerra ai siti BitTorrent ed agli utenti


Il ministero degli interni di Mosca, ha annunciato che ben presto, verrà sferrata una grande offensiva, sia nei confronti dei proprietari dei siti BitTorrent, ma anche degli utenti, che caricando on line copie illegali debbono essere perseguiti penalmente al pari dei falsari e dei contraffattori.

Sappiamo perfettamente, perché ne abbiamo parlato anche in questo articolo, di come il mese scorso, RU-Center, il più grande web-hosting provider russo, sia stato costretto, dalle autorità a chiudere il dominio di Torrent.ru, uno dei più grandi siti Torrent del paese, con oltre quattro milioni di utenti ma ben presto il sito è riapparso come RUTracker, che essendo registrato al di fuori del dominio RU, rende molto più difficile l’intervento da parte delle forze di polizia.

Questo fatto, però ha portato le autorità a decidere misure d’intervento più aggressive.

Infatti, Victor Vasilyev del ministero di Mosca degli Affari Interni, in una conferenza stampa, avrebbe detto che “La polizia deve intervenire per arrestare il funzionamento di siti di file-sharing, come torrents.ru e combattere i loro creatori” anche perché ha continuato Vasilyev, le reti di condivisione stanno causando notevoli danni ai proprietari dei diritti d’autore e la polizia ha conseguito pochi risultati nell’azione contro di loro.

La polizia, inoltre, sta guardando attentamente le iniziative, che stanno intraprendendo gli altri paesi europei per combattere la pirateria e come il Regno Unito, che sta per approvare il Digital Economy Bill, pensa di muoversi su due fronti, bloccando i siti che ospitano materiale coperto dal copy-right e agendo anche contro gli utenti, che caricando materiale illegale, entrano a far parte di una rete di distribuzione di merci contraffatte.

Anche Nikolay Nazimok capo della polizia economica di Mosca, dipartimento Criminalità, ha espresso in una conferenza stampa, lo stesso concetto, dicendo, che i siti di condivisione file sono siti web molto pericolosi, che formano una rete di reti e scaricando filmati, ogni utente diventa, a sua volta, distributore di questi prodotti verso altri utenti e che, quindi, i file-sharer illegali, dovrebbero essere equiparati penalmente, ai contraffattori di merce illegale.