Ricerca:attenti ai dati personali che fuggono sulle reti P2P


Un gruppo di ricerca canadese ha tracciato un quadro molto chiaro sulla situazione che attualmente pone la sicurezza personale gravemente minacciata sulle reti P2P.

Lo scopo dei ricercatori era quello di esaminare se c’erano informazioni sulla salute degli utenti facilmente disponibili in rete e utilizzando un software modificato che ha lavorato con le reti edonkey e Gnutella, hanno scaricato per mesi vari tipi di file, tipo documenti word, e-mail, file pdf, file di database Access e fogli di calcolo Excel, in tal modo hanno collezionato circa 1651 indirizzi IP fra Stati Uniti e Canada, ricavando tantissimi dati personali e una bella collezione di trojans.

Ovviamente, data la sempre più diffusa abitudine di scambiare informazioni tramite computer è molto usuale che ci siano scambi di dati medici tramite e-mail fra medici e pazienti oppure fra quest’ultimi e gli assicuratori o le banche.

Ai ricercatori è sembrato che, molto facilmente, gli utenti, per disattenzioni, pongano nella cartella condivisa dati personali o addirittura condividano l’intero computer.

La cosa più preoccupante è però la scoperta che, usando le parole chiavi di ricerca, ci sono poi molte persone interessate a questi dati che ingenuamente sfuggono.

Ma vediamo ora alcuni dati rivelati nella ricerca. Ad esempio l’1,5% dei documenti contenevano virus e addirittura l’11% dei file scaricati avrebbero permesso di risalire all’identità del proprietario del computer oppure di un altro utente che l’aveva adoperato.

I dati medici che poi erano lo scopo principe della ricerca non erano così presenti ma estremamente riservati come ad esempio la documentazione legale sulle lesioni un soldato Usa, compresa la loro rilevanza per implementazioni future.
Inoltre il 2% degli IP canadesi ed il 5% di quelli americani hanno rivelato documenti finanziari molto importanti come numeri di conto, password, dichiarazioni dei redditi ecc.

Secondo i ricercatori quindi i dati non sono proprio altissimi ma c’è da tenere sotto controllo il fenomeno soprattutto nel campo medico, dove molte persone rifiutano i trattamenti al fine di evitare di avere la documentazione delle loro condizioni, sia per motivi di assicurazione o per evitare lo stigma sociale associato a una diagnosi.