Rapidshare condannato, se non filtra dovrà pagare


 Alcuni editori di libri di testo, fra i quali, Bedford, Freeman & Worth e Macmillan, Cengage Learning, Elsevier, The McGraw-Hill Companies e Pearson hanno intentato una causa contro Rapidshare ed ora il tribunale di Amburgo ha emesso un provvedimento inibitorio che costringe il famoso sito di hosting a filtrare i titoli illegali caricati dai suoi utenti e a togliere i file dei 148 libri di testo segnalati dagli editori altrimenti potrebbe essere richiesto a Rapidshare un risarcimento fino a 339.000 e i suoi dirigenti potrebbero essere condannati fino a due anni di carcere.

La Corte ha dunque stabilito che RapidShare deve controllare i file caricati dagli utenti al fine di garantire che nessuno dei titoli dei libri siano messi sui loro server e deve continuare a far sì che il pubblico non acceda alle copie che in qualche modo possano passare attraverso questo filtro.

Già altre volte Rapidshare è stato costretto a filtrare od eliminare contenuti protetti dal copy-right ad esempio anche nel 2009 il tribunale di Amburgo ha ordinato a Rapidshare di eliminare tramite filtro i 5000 brani musicali del gruppo GEMA evitando che questi venissero a contatto del pubblico.

Secondo però Tom Allen CEO dell’Association of American Publishers, questa volta la sentenza rappresenta un passo molto importante a favore dei proprietari dei diritti d’autore perché oltre a riaffermare in modo chiaro che il file-sharing di contenuti protetti dal copy-right è contro la legge, stabilisce che l’ospite inadempiente debba essere sottoposto ad una pesante punizione finanziaria per la non conformità alla legge e questo sicuramente servirà da monito per tutti gli intermediari che pensano di trarre profitto dal furto di opere protette dal copy-right.