Newzbin vs MPA: verrà imposto il filtraggio


Fra un mese la sentenza del famoso processo che ha visto contrapposte in Tribunale, nel Regno Unito, Newzbin il famoso sito indicizzatore Usenet e la MPA, associazione anti-pirateria.

Sembrerebbe che il procedimento non sia andato molto bene per Newzbin ma il sito non rischierebbe la chiusura, molto probabilmente sarà costretto ad imporre dei filtri come Mininova.

Comunque, come detto, la sentenza non è ancora uscita e le uniche informazioni le abbiamo dai portavoce Newzbin in quanto i rappresentanti MPA non hanno voluto rilasciare dichiarazioni.

La vicenda è iniziata nel 2008 quando la MPA, dopo alcuni avvisi d’infrazione nei confronti di file che si riferiscono a filmati di proprietà dei suoi membri e subito prontamente rimossi da Newzbin, non paga, ha chiesto un provvedimento inibitore nei confronti del sito.

Durante il processo, presieduto dal giudice Kitchin ed iniziato l’1 febbraio presso l’Alta Corte, Newzbin ha anche cercato di spiegare cosa sono i file NZB e la loro differenza rispetto ai normali collegamenti HTML.

Secondo comunque Newzbin, non è in discussione la chiusura del sito, anche perché la MPA non avrebbe chiesto questo ma è stato messo sotto microscopio il modo in cui il sito opera.

Infatti, anche se la MPA potrebbe essere riuscita a convincere il giudice che il sito abbia favorito la violazione del copy-right non sarà in grado di quantificare il danno anche perché qualsiasi violazione sarebbe avvenuta attraverso un’infrastruttura molto diversa da Newzbin.

Inoltre, anche contro il sito è stato emanato ordine Anton Pillar ossia un ordine del tribunale, che prevede il diritto di ricercare e sequestrare mezzi di prova senza preavviso, in quanto ciò impedisce la distruzione di prove incriminanti, in particolare nei casi di presunto marchio di fabbrica, diritti d’autore o di violazione di brevetto, gli utenti di Newzbin dovrebbero stare tranquilli perché è in uso un sistema nel sito che non mantiene per molto tempo i file log.

Ciò che spera Newzbin è di continuare con il sistema degli avvisi d’infrazione, anche perché il tribunale si è convinto che il sito indicizza per la maggior parte materiale sotto licenza GPL o Creative Commons ma molto probabilmente ciò non basterà alla MPA che vorrà l’imposizione di un sistema di filtri, tipo Mininova.

Comunque al momento dell’uscita della sentenza, vi comunicheremo subito gli esiti del processo.