Ma chi sono i Pirati? Persone insospettabili (parte 2°)
Continuando il discorso iniziato nella prima parte, descriveremo altri casi giudiziari che dimostrano come sia relativamente facile piratare ma anche come il Dipartimento di Giustizia, voglia sempre condanne più dure soprattutto perché siano un deterrente per altri.
Un altro caso interessante è quello di Kelly Garcia di Dubuque, Iowa, la quale non risiede certo in una metropoli super-tecnologica. Ma, in effetti, per piratare basta una connessione ad internet.
La Garcia è stata riconosciuta colpevole di aver venduto, tramite e-mail, per tre anni, copie di Mac OS X Panther, Windows XP Professional e Quark Xpress 6, ricavandone circa 85.000 ed è stata condannata a sei mesi di carcere.
A nulla è valso il fatto che Kelly la quale soffre di una grave forma di psoriasi ed ha una situazione famigliare disastrosa, abbia chiesto di poter scontare il periodo detentivo in casa. Il Dipartimento di Giustizia ha replicato che la situazione di Kelly non era certo ideale, ma una sentenza di carcerazione era necessaria per scoraggiare Garcia e altri che si impegnano in questo comportamento.
Almeno in questo caso si possono ravvisare magari motivazioni dovute al bisogno economico ma ancora più superficialità ha invece dimostrato Tommy Rushing che frequentava un’università nel Texas. Tommy, insieme con altri amici ha in poco tempo creato quattro siti che vendevano software illegale procurandosi oltre un milione di dollari in ordini e vendendo copie di software che aveva a sua volta scaricato dai warez.
Subito Tommy ha comprato una porche cayenne e si è dato alla bella vita ma ha attirato un investigatore che ha individuato il server ed è arrivato fino a lui.
Ora Tommy deve passare dal college in prigione per tre anni, e dovrà pagare una multa di 10.000 dollari, dopo dovrà ancora scontare tre anni di libertà vigilata, non potrà più votare e gli sarà difficile trovare un lavoro.
Quindi morale della storia anche se è facile “piratare” bisogna sempre ricordarsi di stare violando la legge e poi è facile rovinarsi la vita perché la legge non giustifica l’ignoranza o la superficialità.