L’IPRED compie un anno, pieno di dubbi
E’ il compleanno dell’IPRED, che sembrerebbe la legge che rende tutti contenti, i proprietari di contenuti hanno festeggiato aumenti di vendite legali record, la pirateria è prima scesa ma poi risalita e i fornitori di VPN hanno fatto affari d’oro.
Soprattutto è interessante notare, che non una sola persona è finita in carcere in seguito all’applicazione della legge.
Quando fu introdotta la nuova legge, le major, molto soddisfatte, dichiararono che questa avrebbe portato ad una diminuzione del file-sharing illegale ed avrebbe incoraggiato i cittadini a spendere soldi, nei negozi legali on line.
I critici, invece affermarono che, alla lunga, il file-sharing globale sarebbe aumentato, solo che la gente avrebbe usato sistemi alternativi, per nascondere la sua identità durante la navigazione.
In un primo momento, però, gli ISP hanno visto calare del 30% i loro affari perché la gente era terrorizzata, ma il fenomeno è durato poco, e alla fine del 2009 il loro commercio ha raggiunto livelli record.
La gente ha ricominciato ad usare internet con paura, sarebbe la loro vita stata rovinata per aver condiviso un file illegale?
Come detto, le centinaia di casi che il governo aveva preannunciato non si sono avuti, anche l’IFPI è ricorsa solo una volta alla legge, per conoscere l’identità di un individuo, a scopo intimidazione, non per fargli causa.
Eppure i risultati, ad un anno dall’introduzione della legge, sono molto contraddittori, in quanto in base ad una ricerca sociologica, condotta da Cyber Norms è emerso che poco prima che fosse introdotta l’IPRED, il 22% degli intervistati non scaricava illegalmente mentre tale numero nel settembre 2009, era salito al 39%.
Quindi ciò sembrerebbe dimostrare che la gente impaurita, ha preferito scegliere vie legali.
Questo fatto sembrerebbe anche confermato da quanto detto da Bonver una società che affitta e vende DVD, la quale ha affermato che, dopo un mese di IPRED, la richiesta di affitto era aumentata del 40% ed il download di film on line, era giunto al 115%.
La stessa IFPI, nel report del gennaio 2010, aveva affermato che le vendite di musica erano aumentate del 10,2% nel 2009, il primo dato positivo, dal 2000.
Ciò confermerebbe in pieno il successo dell’introduzione dell’IPRED, ma ci sono i dati altissimi registrati dai servizi che garantiscono l’anonimato su internet.
Quindi dove andrebbero gli svedesi, con la loro connessione segreta? A questo fatto si aggiunge lo studio effettuato da Mediavision, che ha dimostrato, come l’accesso online a materiale illecito sia in aumento.
Insomma questa legge è servita o no?
Ci sarebbero state ugualmente questi aumenti degli acquisti legali? Ai posteri l’ardua domanda.