L’IFPI perde il processo contro Baidu
Sony BMG, Universal Music e Warner Music nel 2008 hanno denunciato Baidu per il problema dei cosidetti “deep-link”di brani musicali d’autore, chiedendo un risarcimento danni di 9 milioni di dollari. Ora invece il tribunale ha stabilito che ciò non viola le leggi sul copy-right.
Baidu è come si sa un grandissimo motore di ricerca che sta diventando sempre più popolare, fra la popolazione cinese per la sua capacità di indicizzare Mp3. La sua ricerca MP3 fornisce collegamenti a brani d’autore sicuramente illegali ospitati da altri siti, la cosiddetta “deep link”.
Kennedy nel 2008 disse che l’industria musicale cinese voleva entrare in partern-ship con le aziende di tecnologia ma non si potevano fare alleanze quando alla base c’era il furto sistematico di musica protetta da copyright ed è per questo che erano stati costretti ad intraprendere ulteriori azioni.
Solo che, come detto, il tribunale n.1 del popolo di Pechino ha respinto la richiesta delle major, dicendo che fornire i risultati della ricerca, non viola la legge sul copy-right cinese. Molto probabilmente come dice l’avvocato di Baidu è stato determinante per il risultato della causa il fatto che l’IFPI non abbia fornito i nomi dei siti illegali che ospitavano i file illegali di musica.
Già nel 2005 l’IFPI si era appellato al tribunale di Pechino riguardo 200 file illegali secondo le major presenti su Baidu ma nel 2006 la Corte stabilì che Baidu non aveva violato il copy-right.
Insomma l’IFPI continua imperterrita a denunciare Baidu ma sembra proprio che il tribunale del Popolo cinese non le dia mai ragione.
Fonte http://torrentfreak.com/