Le major vogliono dominare la FCC
C’è una battaglia in atto, in quanto le associazioni anti-pirateria e le major vogliono che la FCC ed il congresso diano loro carta bianca nella loro lotta contro di coloro che infrangono il copy-right. Riusciranno invece magari a trovarsi accordi che da una parte accontentino i detentori dei contenuti ma dall’altra non trasformino internet in una galera? Abbiamo molti dubbi.
Comunque per vedere quanta influenza abbiano le major sulla nuova FCC, tutti aspettano cosa sarà deciso rispetto ad una proposta di bloccare tutti i flussi analogici HDTV.
Della campagna sferrata dalla MPAA e dalle major contro la pirateria avevamo già parlato in questo articolo in cui si riportava un’intervista trasmessa da 60 minutes della CBS, alcuni esponenti delle major e della MPAA, parlano dei danni arrecati dalla pirateria all’industria cinematografica ed anche, in modo abbastanza negativo, della tecnologia BitTorrent che lo permette.
Ma prima della trasmissione la MPAA aveva inviato alla Commissione Federale delle Telecomunicazioni un documento di 32 pagine che dovrebbe entrare a far parte del piano nazionale della FCC per la banda larga che l’agenzia deve presentare al Congresso entro la metà di Febbraio.
In questo documento fra l’altro è scritto che le major vogliono che Internet sia “governato da leggi, norme e regole, proprio come le strade reali e le comunità abitata in tutta l’America.” La FCC e il Congresso “non possono lasciare che l’anonimato di Internet diventi un mantello, dietro il quale la gente pensi che il comportamento illecito possa continuare senza sosta”.
Alcuni membri della Paramount Pictures hanno fatto poi esempi sulla gravità del problema. Ad esempio la realise di Star Trek rilasciata a maggio è stata scaricata illegalmente cinque milioni di volte e i grossi motori di ricerca come Google, Yahoo e Bing portano il pubblico a siti di download illegale.
Ma come vorrebbe risolvere il problema la MPAA? Essa guarda all’Europa e vorrebbe anche per gli Stati Uniti qualcosa del genere dell’Hadopi 2 francese, in cui gli ISP debbono segnalare gli utenti recidivi ad un giudice che può decidere per la disconnessione oppure all’IPRED svedese, che costringe gli ISP a rivelare alle associazioni anti-pirateria gli IP dei presunti colpevoli.
Ma soprattutto quello che vuole la MPAA è che nei piani della FCC siano compresi accordi con gli ISP che riguardino un giro di vite sui consumatori con qualunque sistema che possa essere efficace, blocco dell’IP, filtraggio della larghezza di banda, le impronte digitali, watermarking, marcatura dell’hash, ecc.
Quindi la sorveglianza del furto d’autore dovrebbe diventare sinonimo di pianificazione nazionale della banda larga in quanto le major producono i contenuti che vanno poi diffusi in rete.
MPAA inoltre sostiene che la lotta al furto di contenuti potrebbe anche “ridurre in modo sostanziale o eliminare una grande quantità di traffico illegale che attualmente intasa Internet e degrada il servizio per i consumatori ligi alla legge”.
Tutta questa battaglia ai vertici, avviene in modo sconosciuto al grande pubblico, quindi se passa la proposta di bloccare i flussi analogici HTDV, come detto all’inizio, potrebbe essere un segno del chinare il capo della FCC, verso non solo questa singola proposta ma verso tutti i piani della MPAA che riguardano il controllo di internet.