Il pirata di Super Mario Bros pagherà 1,3 milioni di dollari
Un tribunale federale australiano ha condannato un uomo a pagare 1,3 milioni di dollari, a titolo di risarcimento, dopo aver caricato su internet la versione per wii di new super Mario Bros, alla fine del 2009.
James Burt, manager di Electronic Boutique, rivenditore di giochi, ha ammesso di aver caricato su internet il gioco il 6 Novembre, una settimana prima del suo lancio in Australia.
La Nintendo ha subito sguinzagliato esperti tecnici che hanno rintracciato l’IP ed il 23 Novembre hanno ottenuto il permesso federale per accertare la responsabilità dell’uploader nella sua casa a Sinnamon Park nel Queensland, ottenendo prove che potevano essere usate contro di lui in tribunale.
Inoltre a Burt è stato anche intimato di rivelare la sua password per accedere a social network, account di posta elettronica ed altri siti web che aveva usato.
Risolvere questa fuga del gioco su internet prima della sua uscita ufficiale sembrava un problema di importanza globale per la Nintendo anche perché subito è stato molto ricercato su BitTorrent. Da dati riportati da Torrent Freak, già il 27 Dicembre era stato scaricato 1.150.000 volte.
Nonostante ciò il gioco è stato un grosso successo commerciale con più di 10 milioni di unità vendute nei primi due mesi, ossia con quasi 1/6 di tutti i giocatori di wii che ne hanno acquistato una copia.
La società in un comunicato ha detto: “Questo procedimento giudiziario è stato avviato per tutelare i diritti creativi e innovativi degli sviluppatori dei giochi, e per combattere il crescente problema internazionale della pirateria su Internet”.
Come Burt possa pagare gli 1,3 milioni di dollari con il suo stipendio di manager, sempre che non lo abbiano già licenziato, non è proprio chiaro.