Il boom della pirateria fa cadere molte teste nella MPAA
I sei grandi studi che si sono coalizzati nella MPAA, sono molto insoddisfatti di come finora è stata condotta la guerra contro coloro che violano il copy-right. I sei studios coalizzati nella MPAA sono Walt Disney, Sony, Paramount Pictures, Foxmovies, Universal Studios e Warner Bros.
Risulta che almeno tre alti dirigenti siano stati licenziati e da voci ben informate sembrerebbe che anche la poltrona di Dan Glickman, presidente e amministratore delegato, sia traballante e che sia difficile che arrivi alla fine del suo mandato nel 2010. Anche se in un incontro recente con alcuni dirigenti MPAA è stata confermata la fiducia in Glickman e nell’esecutivo.
Comunque sono stati licenziati Greg Goeckner, consigliere generale della MPAA ed il direttore MPAA delle operazioni antipirateria in tutto il mondo e la sua vice. Goeckner rimarrà con la MPAA, fino alla fine dell’anno.
Inoltre ci sono stati altri licenziamenti e la MPAA sta subendo una drammatica ristrutturazione.
La leadership della MPAA non è comunque riuscita a impressionare i dirigenti dello studio, alcuni dei quali erano preoccupati che all’unità mancava aggressività.
Inoltre non verrà più usata la parola “anti-pirateria” sostituita dal concetto di “protezione dei contenuti.”
Questo rimpasto ai più alti livelli ha portato Daniel Mandil, già, presidente MPAA senior, ad essere nominato consigliere generale e capo della protezione dei contenuti.
La paura degli studios, anche vedendo i dati che dimostrano l’escalation della pirateria cinematografica, è quella di eguagliare la pirateria musicale, se non si mette un freno deciso alla cosa.
Per questo stanno cercando, come avviene anche in Europa, anche l’appoggio degli ISP, che però avendo paura di perdere clienti, sono piuttosto restii a concederglielo.