Digi Protect fa una magra figura in tribunale
Digi Protect ha avuto una sentenza contraria in tribunale che forse metterà fine al suo tipo di business, ossia quello di guadagnare largamente tramite le infrazioni al copy-right. Digi Protect è una piuttosto discussa azienda anti-pirateria, che rintraccia gli IP dietro di cui si ravvisano violazioni del copy-right e poi manda, alle persone dietro gli IP, richieste di risarcimento.
Ora però una sentenza del tribunale di Francoforte che mette in evidenza come l’anti-pirateria non possa essere trasformata in profitto mette in seria discussione il suo modello di business.
Ad una persona, infatti, è stata mandata una lettera da parte dell’avvocato Udo Kornmeier con l’accusa di aver scaricato illegalmente del materiale e con la richiesta di 651 euro per coprire i costi legali sulla base di una pretesa violazione di 10.000 euro. Segue poi un’altra lettera con la richiesta di 150 euro ossia il costo della licenza del materiale scaricato illegalmente.
Il file-sharer non ha contestato la cifra di 150 euro ma si è rifiutato di pagare i 651 ed il caso è finito in tribunale.
Il giudice ha chiesto a Digi Protect di mostrare come erano giustificati i 651 euro di spese legali ma il suo avvocato ha rifiutato di fornire informazioni.
Subito si è visto nel fatto una similitudine con gli avvocati della Davemport Lyons in Inghilterra, di cui spesso abbiamo scritto, soprattutto riguardo ai loro mezzi paragonabili quasi ad usura ma il giudice in questo caso ha concluso che se anche Digi Protect avesse speso 651,80 euro di spese legali, questo è un suo problema, in quanto ha pagato la quota al suo avvocato volontariamente anche perché poteva ricorrere sin dall’inizio al tribunale.
Pertanto è giusto invece che il file-sharer paghi soltanto i 150 euro relativi ai diritti di licenza al titolare degli stessi diritti.
Bisognerà vedere se ora che gli avvocati non potranno più largamente guadagnare mandando lettere di avvisi d’infrazione con gonfiate richieste di risarcimento la pratica continuerà come sta avvenendo in Germania, nel Regno Unito ed in Svizzera.