Comcast pagherà gli utenti BitTorrent filtrati solo se giurano di non essere mai stati pirati
Comcast ha deciso di chiudere una class-action promossa dagli utenti BitTorrent nei suoi confronti, dopo che fu scoperto il filtraggio compiuto dall’azienda stessa ai danni dei suoi utenti che utilizzavano la tecnologia BitTorrent per condividere file su internet.
La vicenda, sollevata dalla blogosfera, fece scalpore fino a che la FCC promosse un’ udienza per accertare la verità. Comcast prima negò il tutto, poi di fronte all’evidenza confermò la cosa, ossia che aveva attuato filtri nei confronti del traffico P2P usando la tecnologia Sandvine, senza avvertire gli utenti al momento del contratto.
La FCC poi dichiarò che Comcast era appunto colpevole per questo anche se come sappiamo Comcast è ricorsa in appello contro questa delibera della FCC.
Nello stesso periodo molti utenti BitTorrent promossero una class-action contro Comcast che ora la stessa società vuole risolvere pagando i danni del filtraggio agli utenti che hanno subito un danno.
A tale scopo ha depositato una cifra di 16 milioni di dollari che gli utenti possono richiedere ma solo dopo aver dichiarato sotto giuramento che non utilizzavano la tecnologia BitTorrent per scaricare materiale ilegale.
E’ ovvio che questa clausola mette paura a molti utenti che magari anche innocentemente potrebbero aver scaricato qualcosa di illegale e non crea certo pubblicità positiva per la tecnologia BitTorrent, usata invece molto spesso per la condivisione di file di grandi dimensioni e assolutamente legali come le distro linux e il materiale Creative Commons e che ora sta cercando di usare la stessa tecnologia per lo streaming video.
Oltretutto questa clausola crea qualcosa di cui sicuramente si discuterà nel processo d’appello contro la FCC, come se il filtraggio di Comcast fosse giustificato moralmente in quanto gli utenti usavano maggiormente la banda per veicolare file illegali, quindi Comcast avrebbe agito in qualche modo come vogliono i governi dei maggiori paesi europei ad esempio la Francia dove è stata approvata la legge dei “tre scioperi e la disconnessione”.
Molto probabilmente inoltre magari pochi utenti si faranno avanti, proprio per paura di essere spergiuri e che questo possa magari essere dimostrato, quindi Comcast potrà chiudere la class-action con pochissimi danni, riportando magari indietro buona parte dei 16 milioni di dollari.
Comunque come conclude Torrent Freak qualunque sia la motivazione per includere questa opzione, è del tutto irrilevante ai fini della causa stessa. Comcast non ha mai utilizzato la violazione del copyright, come una giustificazione per bloccare il traffico di BitTorrent, perché invece ora, che deve pagare la legittimità del traffico diventa un problema?