Comcast finanzia BitStalker, nuovo sistema di monitoraggio
Sappiamo che gli ISP per anni hanno, in qualche modo, accontentato la RIAA e le altre associazioni anti-pirateria inviando avvisi d’infrazione ai loro clienti, dietro segnalazione delle stesse ma ora sembrerebbe proprio che Comcast, Cox e Warner Cable vogliano aiutare le associazioni in modo più tangibile.
Infatti, i tre grandi ISP stanno finanziando delle ricerche su sistemi che permetteranno di rintracciare gli eventuali file-sharer illegali in modo più efficiente.
Uno di questi sistemi, BitStalker permetterebbe di evitare i falsi positivi e rintraccerebbe l’indirizzo IP del vero condivisore illegale BitTorrent.
BitStalker permetterebbe, addirittura, a quanto dicono coloro che lo hanno progettato, di avere informazioni su 20 milioni di utenti BitTorrent spendendo soltanto 12,40 dollari.
Non si capisce però il motivo del finanziamento di questo progetto da parte dei tre grandi ISP.
Abbiamo detto più volte che la RIAA e la MPAA, seguendo l’esempio europeo, vorrebbero non perseguire direttamente i file-sharer colpevoli ma usare invece gli ISP per gli avvisi e l’eventuale disconnessione, sul modello francese.
Sembrava però che gli ISP non fossero tanto interessati ad intervenire attivamente, forse hanno cambiato idea oppure, preoccupati dai fallaci metodi di monitoraggio vogliono proteggere i loro clienti dal pericolo di ricevere avvisi di violazione del copy-right per errore.
In ogni caso, quali che siano le motivazioni, i maggiori proprietari di tracker non pensano che BitStalker possa impensierire gli utenti BitTorrent.
Prima di tutti perché essi bloccherebbero un IP che si collegasse a troppi Torrent e anche se invece venisse usato un sistema “cloud” ben presto questi ip-rangers entrerebbero in block-list, quindi anche in questo caso BitStalker sarebbe inutile.
Quindi, come si può vedere, ci sono molti dubbi che BitStalker possa divenire lo spauracchio dei file-sharer BitTorrent.