Anche la Norvegia introdurrà le disconnessioni degli utenti?


L’approvazione del Digital Economy Bill nel Regno Unito, ha fatto capire molto bene alle varie associazioni anti-pirateria quale sarà la strada da seguire per il futuro. Quindi anche l’Ifpi, battuta in Norvegia, due volte in tribunale dall’ISP Telenor, non ha alcuna intenzione di continuare a spendere soldi in cause ma si sta attivando per far cambiare le leggi, in modo che il governo possa muoversi per lei.

Anche l’associazione che tutela i diritti musicali, TONO ha detto chiaramente che non hanno più alcuna intenzione di portare i casi di condivisione file in tribunale, a meno che, prima non sia cambiato il diritto norvegese.

Il ministero della Cultura norvegese ben presto riunirà un gruppo, fra i quali ci saranno rappresentanti della Publishers Association norvegese, il Consiglio dei Consumatori, Gramo (che tutela diritti musicali) e gli ISP Telenor e NextGenTel ed il loro compito sarà quello di fornire soluzioni atte a limitare la pirateria ed incoraggiare l’uso di alternative legali.

Sicuramente TONO ed altre associazioni proporranno qualcosa di molto simile all’Hadopi 2 francese, od al Digital Economy Bill, appena approvato nel Regno Unito.

Anzi si capisce anche dalle parole di John Kennedy dell’ifpi, che le associazioni anti-pirateria, spingeranno nei prossimi anni perché le misure draconiane appena introdotte anche nel Regno Unito, siano approvate dalla maggior parte dei paesi europei.

Dice, infatti, Kennedy che se un paese ha industrie di livello mondiale, deve anche avere leggi che difendano efficacemente i loro diritti dal problema paralizzante della pirateria digitale ed auspica che anche altri paesi dove il dibattito è in corso, con urgenza, seguano l’esempio francese ed inglese.