Web OS di HP destinato a scomparire
La famosa società HP, ha annunciato che interromperà l’utilizzo della sua piattaforma WebOS, sia per quello che riguarda gli smartphone ed il suo tablet touch pad che ha avuto risultati di vendita estremamente deludenti e vuole uscire anche dalla vendita dei PC. Addirittura Apotheker l’attuale Ceo di HP ha detto “continuare a persistere in questo business non è più nell’interesse di HP e dei suoi azionisti”.
Tale discorso ha lasciato piuttosto incerti sia gli azionisti che i compratori, ma l’azienda ha riportato risultati economici stagnanti nel terzo trimestre, in cui si sono avuti 31,2 miliardi dollari con un utile per azione di 93 centesimi, mentre si aspettava a Wall Street un utile per azione di 1,09 dollari e sono ancora più disastrose le previsioni per il quarto trimestre dell’anno con ricavi di 32,1 miliardi dollari ed utili per azione pari a 1,16 dollari mentre Wall Street prevedeva un fatturato di 33,99 miliardi dollari.
Per concretare questa spinta nella produzione PC, HP ha anche annunciato che intende comprare una società inglese produttrice di software, chiamata Autonomy, ampliando le sue vendite di software, finora al 2,9% del mercato, al d un 20% per quello che riguarda il fatturato.
Del resto, la volontà di voler abbandonare il mercato dei PC, ormai maturo è qualcosa che sta tentando di fare anche Dell, concentrandosi maggiormente sui server e sui servizi.
Certo la piattaforma WebOS sarebbe potuta decollare con HP, ma questo non è successo come con Palm prima dell’acquisizione.
Indubbiamente sarebbe stato difficile per tutti creare una piattaforma di successo in un mercato così fortemente influenzato dal software Apple e da quello Android ma molti si chiedono se la colpa non sia stata tutta degli errori commessi da Palm ed HP, anche dal punto di vista dei lanci dei prodotti, sempre in ritardo rispetto ad i concorrenti.
In ogni caso HP, dopo Mark Hurd ha avuto realmente una gestione fallimentare e forse ci sono troppi individualismi e lotte di potere, che in società come l’Apple non vi sono.
Ora l’HP sta valutando la possibilità di vendere la piattaforma, ma dopo due insuccessi chi la vorrebbe ? Chi, come è stato detto dagli analisti, avrebbe interesse a produrre uno smartphone con un sistema operativo che ha una quota del 2%?
Eppure il software aveva ottime premesse, era stato creato da Jon Rubinstein, un veterano di Apple e uno degli ingegneri dell’ipod.
Addirittura Palm, presentandolo al CES 2009 aveva parlato dell’iphone-killer ma i tempi del debutto sono stati sbagliati sia nel lancio dello smartphone Palm, chiamato Pre ed inoltre Rubinstein non ha mai accoppiato il software eccellente ad un hardware di qualità, escludendo in partenza, quindi, ogni possibile rivalità con l’iphone. Altra cosa a cui non si è pensata è quella di creare un app store efficiente e convincere gli sviluppatori a produrre app per il software.
Ormai anche dopo l’acquisizione di Motorola da parte di Google e l’abbandono di Nokia della piattaforma Symbian a favore di quella della Microsoft, si è capito che nello spietato mercato mobile, non c’è posto per i perdenti.