Libri italiani sull'iBookStore ma non si possono comprare
Un evento davvero molto importante assume purtroppo i tratti della farsa ma, come si sa, siamo italiani e dobbiamo accontentarci. Ecco cosa è successo: la casa editrice Leone Verde Edizioni di Torino, diretta dal Presidente della Federazione Italiana degli editori indipendenti, Anita Molino, ha stretto un accordo con una software house di Pisa, la goWare, per lo sviluppo delle versioni elettroniche dei suoi libri. Per la società toscana, una start-up del Polo Tecnologico di Navacchio specializzata nello sviluppo di applicazione per il mondo Apple, realizzare il tutto è stato facile, anche perché è nata come spin-off della Tesis, una società specializzata in servizi informatici a favore dell’editoria.
Grazie a questo accordo sono quindi nate le versioni in digitale di cinque libri:
- “Sono qui con te. L’arte del maternage” di Elena Balsamo;
- “Facciamo la nanna. Quel che conviene sapere sui metodi per far dormire il vostro bambino” di Grazia Hinegger Fresco;
- “Il banchetto del Gattopardo. A tavola con l’aristocrazie siciliana” di Elena Carcano;
- “Manhattan a tavola: delicatessen, bistrot, trattorie, take away e nevrosi. Le ricette dai film di Woody Allen” di Luca Glebb Miroglio;
- “I segreti della tavola di Montalbano. Le ricette di Andrea Camilleri” di Stefania Campo.
Questi titoli sono adesso in vendita nell’iBookStore della Apple al prezzo medio di circa 6,99 dollari.
Tutto molto bello, ma se vi chiedete dov’è la farsa, eccovi serviti: il prezzo, come detto, è in dollari, perché questi libri, pur essendo scritti in lingua italiana, possono essere acquistati soltanto dagli iscritti americani all’iBookStore e pagati esclusivamente con carte di credito emesse da istituti di credito a stelle e strisce. Quanti saranno quindi gli italiani con un conto in banca ed un domicilio negli USA che li vorranno acquistare? Nonostante il grande successo dell’iPad, crediamo molto pochi.
Per ovviare a questo pesantissimo limite, bisognerà attendere che la Apple si decida ad aprire un iBookStore anche in Italia, come in Europa già fatto per Germania e Francia. Peccato che su questo versante si proceda a rilento per via dei tentennamenti degli editori italiani (quelli “grandi”) con la Apple stessa mentre, come si vede, quelli indipendenti hanno già capito da che parte tira il vento e si sono dati da fare.
Speriamo quindi che possano vedere i loro sforzi premiati quanto prima perché, così come stanno le cose adesso, il loro lavoro servirà davvero a pochi e sfortunatamente non li aiuterà a vendere.