Emirati Arabi: niente stop ai servizi internet del Blackberry
La diatriba tra gli Emirati Arabi Uniti e Research in Motion (RIM), relativa all’utilizzo nei loro Stati dei servizi del Blackberry, segna un nuovo capitolo, a quanto pare quello conclusivo. Secondo la Telecommunications Regulatory Authority degli Emirati, il traffico dati generato dai possessori di un Blackberry, essendo criptato, metterebbe a rischio la loro sicurezza nazionale e sarebbe quindi in conflitto con le disposizioni dell’autorità locale stessa. Lo scorso agosto, quindi, gli Emirati hanno annunciato che a partire dall’11 ottobre 2010 avrebbero bloccato tutti i servizi di posta elettronica, di messaggistica ed anche la navigazione sul web effettuata tramite Blackberry.
A tre giorni dalla data prevista per questo blocco, è arrivata invece la sospensione di questo provvedimento in quanto, dicono dal paese arabo, l’autorità competente avrebbe trovato un accordo con la RIM, una soluzione compatibile con i loro regolamenti interni in materia di telecomunicazioni. Questo annuncio si può leggere, senza timore di andare lontani dalla verità, come una nuova concessione di RIM nei confronti di uno Stato, ovvero la fornitura agli Emirati Arabi di una chiave per poter comunque intercettare il traffico dati criptato compiuto da ogni Blackberry, come già l’azienda era stata costretta a fare in India e Arabia Saudita, dove le autorità avevano chiesto un metodo per poter entrare nelle conversazioni private degli utenti di un dispositivo RIM se richiesto dalla loro magistratura.
Il tutto, ovviamente, per non perdere quote di mercato in paesi altamente orientati all’utilizzo di strumenti tecnologicamente avanzati come il Blackberry, che nei soli Emirati Arabi sarebbero circa mezzo milione. La RIM non ha comunque confermato queste indiscrezioni, ma si è limitata ad affermare che l’accordo è stato trovato e che tutti i servizi continueranno ad essere erogati. In precedenza l’azienda aveva fortemente stigmatizzato il comportamento di questi paesi, appellandosi alla libertà della grande rete e bocciando le richieste di controllo come una vera e propria imposizione: tutto vero, per carità, peccato che poi anche loro, pur di non perdere il business derivante dal Blackberry e tutto ciò che lo circonda, abbiano deciso di cedere.