Elezioni Regionali ed il pericolo corruzione
Inutile illudersi: una volta, in politica, si usava muovere le accuse contro la fazione opposta, per poter difendere la propria corrente politica, il proprio Partito (termine oramai obsoleto) che, razionalmente, si poneva nel giusto rispetto gli oppositori.
E’ possibile riscontrare qualcosa che non va in ogni coalizione politica, non solo, dunque, alle possibili implicazioni legate a Berluscondi e al PdL: Bersani, ad esempio, pur avendo consapevolmente (e giustamente) chiesto le dimissioni di Bertolaso, ha in organico il governatore della Calabria Agazio Loiero e De Luca in Campania.
Mentre il reato di corruzione fa registrare aumenti vertiginosi anche con il moltiplicarsi di casi, sembra oramai estinta nella Pubblica Amministrazione la pratica delle dimissioni: anche chi è accusato rimane saldamente al potere, anzi, viene difeso a spada tratta. In fondo non ha fatto del male a nessuno, ha solo rubato del denaro pubblico (pagato da noi contribuenti, quindi uscito dalle nostre tasche) per realizzare un servizio inutile, che non verrà mai completato.
E mentre ormai si parla unilateralmente di liste pulite (ma non dimentichiamocelo, anche di magistratura di parte e di autotutela della politica) sembra oramai retorica l‘elenco dei condannati in via definitiva seduti in Parlamento, di cui si parla, nel web, oramai da anni…