Digitalizziamoci!


Digitalizziamoci!

Tutto in un microchip. Una volta si usavano nei film di spionaggio per contrabbandare in segreto notizie importantissime da un capo all’altro del mondo, inseriti in comuni oggetti di uso quotidiano, adesso governano la nostra vita, misurano e adattano la luminosità delle stanze, abbassano ed innalzano la temperatura di un appartamento, e possono addirittura avvisarci quando il latte sta per scadere. Sembra incredibile ma l’informatica e l’elettronica hanno acquisito un importantissimo spazio all’interno delle nostre vite. Si pianifica addirittura di impiantare microchip negli essere umani per supportarli nelle loro funzioni quotidiana e per semplificare compiti artificiali come rispondere al telefono, analizzare dati, ecc… (e dopo tutto, microchip di riconoscimento che raccolgono dati personali vengono già sistematicamente inseriti nei nostri amici animali quando li si dichiara al ministero della sanità).

 

Siamo talmente abituati a valutare la tecnologia come qualcosa di Personal che non ci accorgiamo di quanti computer (in senso lato) supportino le nostre attività quotidiane. Lettori ottici, magnetici ed elettronici, ci permettono di depositare o prelevare denaro, controllano e conservano dati relativi all’ingresso ed all’uscita degli uffici, marcano i passaggi doganali e gli imbarchi aerei, tengono nota delle spese mediche personali e, con l’arrivo della carta elettronica di identità, metteranno a disposizione di una vasta utenza i nostri dati personali. Non parliamo poi dei lettori ottici che possono ricavare qualsiasi informazione da pochi numeri ed una serie di stringhe nere, ovvero dai codici a barre.

 

Un lettore ottico può essere utile ed economico per una serie di azioni, combinato ad un computer diventa uno strumento ottimo. È in grado di copiare ed immagazzinare velocemente le informazioni, i più avanzati possono essere usati per scannerizzare ed archiviare versioni digitali di libri antichi così da renderli alla portate di tutti. Con un lettore ottico un’operazione di acquisizione che normalmente richiede da una a tre ore si riduce a tre minuti con un grande vantaggio dal punto di vista economico e temporale. Inutile porre l’accento su quanto la digitalizzazione dei documenti cartacei possa giovare ad una nazione ed in particolare allo sviluppo dell’intero mondo. Con una connessione internet sarà possibile leggere i documenti del pentagono e migliorare le proprie conoscenze. I lettori ottici sono da sempre stati utilizzati nei supermercati ma da alcuni anni, insieme a programmi specificamente sviluppati stanno entrando a far parte dei sistemi bibliotecari italiani. Le biblioteche, dopo tutto, funzionano come supermercati, ci sono degli articoli che entrano e devono essere marchiati e catalogati e degli articoli che periodicamente, una volta inseriti nel database di dati, vengono dati in prestito e restituiti. La biblioteca poi oltre a tenere conto degli ingressi e delle uscite di ogni articolo deve tenere conto di una serie di fattori personalizzati, deve ad esempio controllare la durata del prestito ed eventualmente avvisare di richiedere una tassa, controllare il numero di libri in prestito per una stessa persona, gli eventuali privilegi (ad esempio un minorenne non potrà accedere ad un certo tipo di documenti). Il traffico da gestire è molto vasto e variegato e trattare i libri come articoli da banco funziona molto bene. Nelle moderne biblioteche, grazie a questi computer collegati a sistemi a lettura ottica ed a carte magnetiche fornite di codice a barre è possibile registrare tutti gli utenti e, in seguito tenere traccia di ogni operazione in maniera rapida e veloce.

 

La digitalizzazione personale, ovvero la registrazione di utenti e codici in un sistema operativo apre le porte anche ad una fruizione digitale, le schede lette possono essere utilizzate dall’utente per avere accesso ad internet o accesso virtuale a documenti non fisicamente presenti nella struttura bibliotecaria. Molte sono le società ce si occupano della realizzazione di software adeguati al traffico documentale, alcune aziende, come la OSL offrono addirittura lettori che lavorano in radio frequenza e che sono quindi in grado di leggere dati a distanza (in questo caso si parla del software di gestione magazzini GP90 Plus della OSL). Gli stessi software possono controllare le presenze degli impiegati in un normale ufficio e tutta un’altra serie di dati che permettono all’azienda non solo un maggior controlla ma una condivisione di dati in tempo reale da qualsiasi fonte. La digitalizzazione delle procedure, ad esempio, permette all’archivio di stato di tenere sotto costante monitoraggio l’afflusso di pubblico nella biblioteca di paese, sondare i libri più richiesti, e realizzare budget di finanziamento realmente adeguati alle esigenze di ogni struttura, allo stesso tempo permette di monitorare in tempo remoto la presenza di documenti, ad esempio, grazie a questi sistemi l’utente potrà sapere in tempo reale da casa se il libro che cerca è presente in archivio oppure è attualmente in prestito, ed eventualmente richiedere una prenotazione e controllare la data presunta di rientro del testo. Un software semplice ed economico che può sgravare l’utente di un lavoro e di un costo non indifferenti grazie ad un piccolo investimento iniziale in tecnologie da computer.

 

Sara