Corriere della Sera: De Bortoli punta al web e i giornalisti scioperano


La tradizionale stampa cartacea è – ahinoi – in crisi e, in Italia, a farne le spese è il quotidiano più prestigoso e diffuso, il Corriere della Sera. Il suo direttore, Ferruccio De Bortoli, uno che ha un occhio molto attento alle nuove tecnologie e che in queste vede un’occasione di sviluppo e di rilancio invece che di crisi, ha scritto una lettera aperta ai suoi redattori ed allo staff del giornale tutto, invitandolo ad una maggiore attenzione allo sviluppo della testata sul web. De Bortoli ha infatti chiesto ai dipendenti una maggiore integrazione tra redazione online ed offline, uno sviluppo più attento delle applicazioni per iPad, iPhone ed Android, nonché un maggiore entusiasmo nei confronti della WebTV, che da qualcuno all’interno della redazione sembra non essere un servizio poi così gradito.

Scrive il direttore del CorSera : “In questi mesi abbiamo arricchito la nostra informazione su carta e in particolar modo sul web, con le applicazioni a pagamento su iPhone e smartphone, oltre all’abbonamento al giornale su iPad che ha raccolto 7.000 adesioni in appena due mesi. Gli streaming di Corriere TV sono ormai largamente superiori a molti e importanti canali televisivi. Di fronte a queste novità e allo stravolgimento epocale della nostra professione, c’è però bisogno di nuove regole. Non è più accettabile, e nemmeno possibile, che l’edizione Ipad non preveda il contributo di alcun giornalista professionista dell’edizione cartacea del Corriere della Sera. Non è più accettabile la riluttanza con la quale si accolgono programmi di formazione alle nuove tecnologie. Non è accettabile il muro che è stato eretto nei confronti di giovani colleghi. Non è più accettabile una visione così gretta e corporativa di una professione che ogni giorno fa le pulci, e giustamente, alle inefficienze e alle inadeguatezze di tutto il resto del mondo dell’impresa e del lavoro”.

Toni duri, quelli di De Bortoli, ma che sanciscono dei concetti inoppugnabili, come quello di essere più aperti alle novità, alle nuove generazioni ed alle tecnologie che portano con loro; il tutto per non soccombere e per trovare un nuovo modo di essere giornalisti ed anche un nuovo business per rendere possibile la sostenibilità di una testata come Il Corriere della Sera. Ma come è stato accolto l’appello/sfogo del direttore dalla sua redazione? Male, anzi malissimo, tanto che in attesa di chiarimenti con il direttore stesso, il Comitato di Redazione è entrato in sciopero, annunciando che il quotidiano non sarà in edicola il 1° ed il 2 di ottobre e che nelle stesse giornate il sito web non verrà aggiornato. Probabilmente qualcuno non ha davvero a cuore il suo lavoro, oppure non vuole perdere antichi privilegi, o ancora non ha capito l’impatto delle nuove tecnologie nella sua professione e di conseguenza non ha compreso che, se non cambierà abitudini e atteggiamento, il posto di lavoro finirà per perderlo davvero.