Che fine ha fatto il tvfonino?


LG U900 della 3
LG U900 della 3

“Tutto fuorché un telefono”:

ecco il nuovo motto degli anni moderni. L’unica cosa a cui ancora non si è pensato è il caffè, sarebbe bello se il nostro cellulare, tra una chiamata e l’altra, ci servisse una bella tazza di espresso nero magari shakerato (basta usare la funzione vibrazione). Bando all’ironia, ci ostiniamo a chiamarli telefoni anche se si usano per tutt’altra cosa, forse solo per evitare di dover imparare nuovi nomi comuni ed ampliare sempre più dizionari ed enciclopedie. Il soggetto di oggi è il Tivufonino o Tvfonino che dir si voglia con il suo fratello quasi gemello Videofonino. Voglio partire da questo secondo perché ne vedo ancora l’utilità sociale malgrado l’iper sfruttamento commerciale che ne è stato fatto.

 

Il video-fonino nasce come strumento di comunicazione video e audio, per telefonare mentre si ci fa guardare. La video chiamata non ha questo grande fascino e secondo alcuni pronunciamenti della corte suprema deve essere usata con cautela se non si vuole essere accusati di violare la privacy di chi ci passa accanto durante la ripresa.

 

Sarà per questi eventi, sarà per decadimento di una moda, dopo un piccolo boom dovuto al lancio pubblicitario il videofonino è caduto in disuso, lasciando il posto alle chat room e a telefoni definiti smart che sostituiscono un personal computer. Il videofonino, però, è ancora molto utile per i sempre più dimenticati sordomuti. Per coloro che portano handicap audio la comunicazione virtuale e più moderna può essere un problema. I messaggi e i biper hanno sostituito abbastanza bene gli altri mezzi ma il videofonino rende ancora più semplice il tutto, almeno per coloro che nel loro percorso contro le barriere della comunicazione hanno appreso il linguaggio LIS (Lingua Italiana dei Segni). Con un videofonino un sordo può comunicare a gesti in tempo reale in maniera semplice anche se ancora non troppo economica e senza doversi trascinare dietro un computer connesso ad internet. Eppure uno strumento che poteva avere un uso così particolare viene quasi eliminato dal mercato a causa della poca diffusione tra il pubblico più comune. Destino ugualmente infausto ma per t tutti altri motivi è quello toccato in sorte al Tivufonino o Tvfonino di cui accennavamo prima. Questo genere di apparecchio molto simile ad un telefono (anche perché di base è proprio di un telefono che stiamo parlando) dovrebbe essere un ibrido che permetta oltre che di telefonare di gustarsi programmi video TV in ogni occasione. Il perché del fallimento è quasi ovvio, la produzione di programmi specifici per questo nuovo formato televisivo non è economico e chi mai pagherebbe le cifre richieste per guardare la televisione sul proprio cellulare quando, gli schermi dei cellulari non sono di certo il meglio per la visione televisiva, il costo del programma sarebbe stato eccessivo, altri smartphone e computer portatili sostituiscono con ancora più profitto e gratuitamente grazie ad internet questa esigenza… fermiamoci poi a riflettere, perché comprare un telefono per guardare la tv? Siamo veramente ridotti così male da non poter fare a meno del mezzo mediatico nemmeno per poche ore? La nostra televisione ha una qualità di programmi così alta da richiedere questo attaccamento morboso? Il nuovo Tvfonino, grazie all’avvento del digitale terrestre (formato più semplice da convertire ed adattare e anche da trasmettere) e grazie alla tecnologia DVB-H (acronimo di Digital Video Broadcasting – Handheld, è lo standard del consorzio europeo DVB per una modalità di radiodiffusione terrestre creata per trasmettere programmi televisivi) renderà ancora più semplice per chi realmente desidera una TV che sia anche telefono realizzare il suo sogno.

 

Per rendere il tutto possibile però dobbiamo anche ricordarci la necessità di specifici operatori mobili, il primo ad entrare sul mercato italiano per la telediffusione via telefono è l’ H3G con il suo LG U900. La 3 ed un “consorzio” fondatosi con accordo Vodafone, Tim e Wind offrono in Italia un buon servizio di trasmissione che non sostituisce programmi esistenti ma che semplicemente compra programmi da televisioni presistenti come ad esempio la Mediaset. Il tempo ha già dimostrato la poca lungimiranza dell’affare anche se i due termini videofonino e tvfonino sono già entrati a far parte del Vocabolario della Crusca (l’ente che si occupa della linguistica italiana). C’è però da fare un’altra considerazione, dato l’evolvesi piuttosto veloce del mondo della telefonia legato ad altri generi di servizio, non sarebbe più utile, a questo punto, investire sullo sviluppo dei telefoni intelligenti o meglio ancora investire sulla qualità della televisione piuttosto che sul mezzo di diffusione della stessa? La domanda resta lì, anche se i gestori di telefonia continuano a produrre esemplari tuttofare sempre più complessi e costosi, questa volta la sfida vera è lanciata, sarà l’essere umano consumatore a dover decidere il fallimento o l’avanzamento di questo prodotto!

 

Sara