Apple cambia rotta, USA e UE non indagano più


Sia l’autorità antritrust della Comunità Europea sia l’omologa Federal Trade Commission degli Stati Uniti d’America, avevano da mesi aperto una istruttoria nei confronti della Apple, per indagare su eventuali comportamenti illegittimi dell’azienda di Steve Jobs e soci relativamente ad alcune limitazioni imposte agli utenti negli utilizzi dei dispositivi da loro acquistati: il riferimento era in particolar modo alla messa al bando della tecnologia Flash di Adobe dal best-seller iPhone. Inoltre, cosa ancor più grave, c’era la clausola sul contratto di acquisto dell’iPhone secondo la quale l’azienda non riconosceva all’utente alcuna garanzia se le eventuali riparazioni, anche durante il periodo di validità della garanzia stessa, venivano effettuate al di fuori del paese dove il dispositivo era stato originariamente acquistato.

Dopo queste “accuse” e l’apertura dei fascicoli, da Cupertino ci si è dati da fare per corregge la rotta, un “mea culpa” che almeno alla Comunità Europea è sembrato più che sufficiente per chiudere l’istruttoria, tanto che l’Autorità Antitrust ha deciso di non proseguire nelle indagini, riconoscendo alla Apple tutte le modifiche apportate. Per ciò che riguarda la garanzia, adesso per l’iPhone è possibile usufruirne in tutta la sua validità anche nei paesi dove l’azienda della mela morsicata ha stretto appositi accordi commerciali con strutture di assistenza tecnica, praticamente in tutti i 27 paesi dell’Unione Europea oltre alla Norvegia, l’Islanda e addirittura il Liechtenstein

Sul versante del software e dello sviluppo di applicazioni da parte di programmatori esterni, la Apple ha invece approvato delle nuove linee guida ufficiali che consentono a questi ultimi una maggiore libertà, permettendo anche alla Adobe di promuovere il suo “Packager per iPhone”, una funzionalità di Adobe Flash Professional CS5 che consente agli sviluppatori di riutilizzare codice scritto in ActionScript3 per portare le loro applicazioni nel mondo dei dispositivi basati su iOS. Anche la Federal Trade Commission, visto quanto sopra, ha deciso di concludere le indagini.