Amazon, OPDS e Cursor: il futuro del libro digitale
La carta stampata segna il passo nei confronti dell’editoria digitale: almeno questo è quanto afferma Amazon, leader indiscussa nel mondo degli e-book, secondo la quale le vendite di libri digitali avrebbero sorpassato quelle dei tradizionali libri cartacei. Tutto questo, almeno per quanto riguarda la colossale piattaforma, è sicuramente frutto anche degli investimenti di Amazon non solo per il suo e-book reader Kindle, ma anche e soprattutto per quelli fatti per portare la sua piattaforma con semplicità su dispositivi come l’iPad, mentre decisamente meno impegnativo, ma comunque importante, è stato l’aggiornamento estivo di Amazon, che ha portato i suoi utenti ad integrare le opionioni degli utenti sui titoli Amazon anche sui social network Twitter e Facebook.
Proprio su questi ultimi gli utenti possono scrivere i loro pareri sui libri presenti su Amazon, dando così ai navigatori uno strumento d’opinione in più prima di procedere ad un acquisto; pareri che in futuro sarà possibile condividere sui propri siti web, blog e social network grazie ad uno standard aperto di tipo comune, Open Bookmarks, che di recente è stato presentato anche alla Fiera del Libro di Francoforte. Un progetto, questo, davvero concreto, tanto che sono nate delle start-up proprio per realizzare applicazioni per i più disparati dispositivi per consentire l’utilizzo di quello standard. Tra queste la più ambiziosa è quella che ha dato vita all’iniziativa Open Publishing Distribution System Catalog (OPDS), uno standard che si basa proprio su Open Bookmarks e che darà la possibilità ad ogni online store di e-books di condividere i pareri degli utenti sui libri, ma anche informazioni come altri libri consigliati dagli acquirenti di un determinato titolo, gli e-book che gli altri stanno leggendo, le note su alcuni passaggi eccetera, in pieno stile “social network”.
Su questo tipo di community di lettori punta molto anche Richard Nash, ex CEO della Soft Skull Press, che ha lasciato “baracca e burattini” per dedicarsi ad un progetto di questo genere chiamato Cursor, dove gli autori indipendenti di libri potranno pubblicare i loro titoli in formato digitale con un contratto triennale, quindi avvalersi della collaborazione dei lettori e dei loro pareri per incrementare le vendite. Ogni autore, quindi, darà vita ad un proprio piccolo “social network” di lettori, oltre ad avere la possibilità di distribuire i suoi libri in formato cartaceo in edizione limitata presso librerie selezionate quando queste saranno, purtroppo, soltanto una rarità per appassionati!