Accordo Facebook – Polizia di Stato contro i crimini informatici


Potrebbe diventare anche uno standard internazionale – valido per tutte le forze di polizia e per ogni tipo di social network, l’accordo raggiunto in Italia tra la Polizia di Stato e Facebook, volto a rafforzare la collaborazione tra l’azienda ed i nostri agenti nella lotta al “cyber crimine”. L’annuncio è stato datto dal Prefetto Oscar Fiorolli: “Le nuove tecnologie di telecomunicazioni hanno dato vita ad un mondo parallelo, virtuale, dove purtroppo queste importantissime opportunità di socializzazione vengono inquinate da individui che ne approfittano per perseguire i loro intenti criminali. Adesso però, insieme a Facebook, abbiamo dato vita a delle linee guida che ci consentiranno di illuminare quelle ‘zone buie di Internet’ dove si perpetrano i reati, un accordo che consideriamo una pietra miliare nella collaborazione tra società attive in Internet e forze di Polizia, e che consentirà all’intera comunità internazionale sia di combattere più efficacemente la criminalità informatica, sia di usufruire con più serenità di servizi come i social network”.

Il commento di Facebook è invece affidato a Cristian Perrella, che in azienda si occupa delle relazioni legali per l’area Europa, Africa e Medio Oriente: “Con Facebook abbiamo dato vita ad una piattaforma dove si incoraggiano gli utenti ad utilizzare i loro nomi reali, disincentivando così i comportamenti negativi; abbiamo anche realizzato dei sistemi efficaci contro lo spam e contro gli utenti che non rispettano le regole. C’era però bisogno di un accordo come questo per garantire a tutti gli utenti la miglior esperienza possibile sulla piattaforma. Le forze di Polizia, adesso, avranno subito accesso a tutte le informazioni delle quali necessitano per perseguire i reati, che si tratti di pedofilia, di stalking, di diffamazione, del sempre più crescente e pericoloso reato di furto di identità come di diffusione di malware. Quasi sempre riusciamo, grazie alle segnalazioni degli utenti stessi, ad intervenire in modo autonomo ed anche rapido, ma nei casi più difficili e più gravi ci rivolgiamo senza indugio all’autorità giudiziaria, così come avviene nel mondo reale, ed oggi questo processo sarà ancora più veloce ed efficiente”.