OpenOffice.org: sviluppatori contro Oracle


OpenOffice.org è la suite di programmi per ufficio open source più diffusa al mondo, utilizzata da milioni di individui privati come di aziende che non vogliono sobbarcarsi i costi sempre maggiori degli aggiornamenti del diretto concorrente Microsoft Office. Il futuro di questa suite è però in bilico dopo che la Oracle ha acquistato la Sun Microsystem, che teneva le redini di questo progetto come sponsor principale. Adesso gli sviluppatori, tutti volontari, hanno deciso di dare un “aut aut” alla Oracle, che sembra disinteressarsi alla suite, a parte l’aver apposto il suo logo sullo “splash screen” del software.

I volontari hanno quindi dato vita alla “The Document Foundation”, una fondazione con la quale vogliono raggiungere il non indifferente obiettivo di essere completamente indipendenti nello sviluppo della celebre suite, facendola diventare quindi davvero “open”! La prima mossa è stata quella di invitare la Oracle ad aggregarsi a questa Fondazione, a patto però di donare alla stessa il marchio OpenOffice.org, così da poter continuare a sviluppare la suite senza doverle cambiare nome. In quest’ultimo caso, sarebbe già stato registrato il dominio libreoffice.org, così da non dover aspettare più di tanto in caso Oracle voglia “fare spallucce” alle loro richieste.

Ma i volontari di questa neonata fondazione/community, non si fermano qui: con il preciso scopo di dare vita al più grande ed importante progetto di software open source al mondo, hanno deciso che nelle prossime versioni di OpenOffice.org (o LibreOffice.org che dir si voglia), non ci sarà più spazio per il supporto a formati proprietari; l’unico formato adottato sarà quindi quello di Open Document Format, per il quale gli sviluppatori collaboreranno allo sviluppo dello standard ISO.

Per sapere cosa succederà bisognerà attendere la risposta di Oracle agli interrogativi degli sviluppatori. Intanto la Fondazione ha già raccolto importanti adesioni, quali quelle di Novell, Free Software Foundation, Open Source Iniziative e, soprattutto, Google.