Francia: una tassa sull’ADSL per finanziare la nuova fibra ottica


Paese che vai, tassa che trovi. In Italia non lesiniamo certo a balzelli di ogni tipo, mentre in altri paesi, dove comunque la pressione fiscale è molto elevata, cercano di introdurre imposte che almeno abbiano uno scopo ultimo piuttosto definito e a vantaggio di tutta la comunità. Infatti, mentre nel nostro paese gli operatori di telefonia sono sul piede di guerra con l’AGCOM e con Telecom Italia per ciò che riguarda le linee guida di sviluppo della nuova rete di telecomunicazioni che sostituirà quella in rame, nella vicina Francia stanno pensando di realizzare una NGN nuova di zecca grazie al contribuito dei cittadini.

Il governo sta infatti pensando di introdurre una nuova tassa per poter reperire i fondi necessari alla costruzione di una rete di nuova generazione, il cui costo è stimato intorno ai 30 miliardi di euro. Questa tassa sarebbe un canone aggiuntivo a quello che attualmente viene pagato dagli abbonati agli accessi a banda larga fissi e mobili (ADSL ed UMTS per intenderci), che mediamente sono più bassi di quelli pagati in Italia, oppure in linea con i nostri ma per servizi decisamente più performanti. Il balzello, decisamente irrisorio, è stato stimato in poco meno di un euro, quanto basterebbe per ottenere le centinaia di milioni di euro necessarie per cablare tutto il territorio in fibra ottica.

Potrebbero quindi essere gli stessi utenti a pagare la nuova rete di telecomunicazioni francese, utenti che però ultimamente hanno visto crescere il costo dei canoni mensili per via dell’introduzione, da parte del governo, dell’IVA al 19,5% sulle offerte di convergenza (telefonia, internet e TV), quando prima era di appena il 5,5%. Un aumento che potrebbe addirittura peggiorare perché le compagnie di telecomunicazioni transalpine, France Telecom in primis, hanno annunciato che probabilmente si rifaranno proprio sugli utenti finali dell’aumento dell’IVA. Se a questo si aggiunge la presunta nuova tassa di un euro, ecco che i francesi inizieranno a pagare cara la loro banda larga. Più o meno, quanto la paghiamo noi adesso…