Facebook teatrino della politica: i politici litigano online
Due politici di spicco se le danno di santa ragione: basterebbe un titolo ad effetto come questo per far impazzire le pagine dei principali giornali di gossip. In realtà questa volta ne parliamo su una testata di tecnologie ed informatica perché lo scontro, fortunatamente, non è avvenuto “con le mani”, ma soltanto in modo virtuale attraverso la rete Internet. Protagonisti il Sindaco di Bari, Michele Emiliano ed il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, che si sono scambiati “post” di fuoco su Facebook. Ad aprire le danze è stato il primo cittadino del capoluogo pugliese, che nella bacheca della sua pagina sul social network si è dichiarato contrario all’invito mandato al sottosegretario per partecipare al prossimo Consiglio Comunale dell’amministrazione barese, che si terrà il 19 ottobre 2010, durante il quale si parlerà di criminalità organizzata.
Dice Emiliano: “Nulla togliendo alla stima personale nei suoi confronti, Mantovano deve lavorare e non venire qui per fare una passerella”. Informato di questa opinione diffusa a mezzo Facebook, la replica di Mantovano è stata immediata, con il seguente post tra l’ironico e l’infuocato: “Gentile Sindaco, per me lavorare significa anche ascoltare quelli che, essendo espressione del territorio, sono in grado di coglierne meglio le caratteristiche e di trasmetterle a chi ha un ruolo ministeriale. Non ho mai considerato un consesso elettivo alla stregua di una passerella e, francamente, mi sorprende che lo faccia proprio lei. In tanti anni di lavoro al Viminale ho sempre sentito tutti senza farmi condizionare da nessuno, separando l’attività istituzionale dalla polemica politica”. Per quanto possa suonare incredibile, questo è però soltanto l’ultimo episodio di una “querelle” che vede contrapposti il Sindaco di Bari ed il sottosegretario all’Interno, i quali continuano a dirsele di tutti i colori dal mese di agosto, quando dal Governo non arrivò l’erogazione di 400.000 euro che dovevano invece essere destinati alle vittime della mafia.
Questa decisione fece infuriare Emiliano, che al ministero chiese “fatti e non parole”, subendo anche in quella occasione la replica piuttosto seccata di Mantovano che affermò che i “i fondi servono alle vittime e non ai Comuni”. In attesa del nuovo capitolo di questa “saga”, si può già fare una considerazione: i tradizionali “Porta a Porta”, “Ballarò” ed “AnnoZero”, rischiano di diventare vetusti strumenti di comunicazione rispetto all’immediatezza delle dichiarazioni rilasciate sui social network. Il web, quindi, diventa un nuovo palcoscenico per il “teatrino della politica”, con i suoi attori che si lasciano andare molto di più di quanto non fanno durante le trasmissioni televisive. Per seguirli non basta quindi che iscriversi alle loro pagine Facebook oppure ai feed RSS dei loro Blog: c’è davvero da divertirsi anche se, vista la situazione del paese, è il classico “ridere per non piangere”.