Calabrò: internet aumenterà il valore della TV
Si tiene in questi giorni (20 – 25 settembre) a Roma Eurovisioni – Festival Internazionale di Cinema e Televisione giunto quest’anno alla 24a edizione. Durante la tavola rotonda denominata “La battaglia dello schermo”, è intervenuto il presidente dell’AGCOM Corrado Calabrò, che ha avuto così modo di dire la sua sull’integrazione ormai alle porte tra televisione ed Internet.
Calabrò, pur essendo presidente dell’Autorità Garante per le Comunicazioni, non sembra avere la stessa visione che hanno tutti quelli che operano in questo mercato, i quali si rendono conto che, con l’avvento ormai prossimo di Apple TV e Google TV, forse il futuro della televisione generalista è in bilico, tanto da affermare quanto segue: “Internet non ucciderà la TV, ma ne aumenterà il valore. La televisione tradizionale, il modello ‘lineare’, non sparirà a favore di quello ‘on demand’. Sarà invece inevitabile una coesistenza dei due modelli di usufruire della televisione, perché anche con la grande libertà di scelta che offre il World Wide Web, il broadcasting degli eventi in diretta è insuperabile e riesce a catturare l’attenzione di larghe masse per periodi molto lunghi”.
Il presidente dell’AGCOM ha poi espresso preoccupazione sul versante della protezione dei diritti, pur non condividendo il modello francese (il famigerato “Hanopi”) che prevede pesanti sanzioni per chi carica online materiali protetti da copyright, affermando che se in Italia soltanto provassimo una soluzione del genere, finiremmo con l’uccidere la libertà della rete Internet che, ricorda Calabrò, “ci ha invece permesso di venire a conoscenza di fatti come quelli drammatici accaduti in Iran”.
Bisogna però considerare come le rivoluzioni, specialmente quelle tecnologiche, spesso viaggino più veloci di chi le pensa. Basti pensare a quanto fatto da Apple con iPhone ed iPad, i fenomeni iTunes ed AppStore, modelli che un domani potrebbero essere tranquillamente replicabili, con le opportune differenze, nel panorama televisivo, con buona pace della TV fatta di palinsesti e programmi dall’orario predefinito.
Purtroppo è anche drammaticamente vero che, per poter avere sulla nostra penisola servizi del genere ed erogati allo stato dell’arte, c’è bisogno di una nuova rete di telecomunicazioni davvero a banda larga, che quella preesistente in rame ha molti limiti e non sempre consente la fruizione ottimale di contenuti ondemand da Internet, come ben sanno gli utilizzatori dei pochi servizi del genere disponibili in Italia. Tutto questo, però, è un altro problema, un’altra delle “patate bollenti” in questi giorni tra le mani proprio di Calabrò.