Apple in trattativa con gli editori per iNewspaper


La battaglia tra Apple e Google sul piano dei tablet (iPad da una parte e dispositivi Android-based dall’altra) è appena cominciata e si gioca su tutti i campi. La casa di Cupertino si fa forte dei grandissimi successi che registrano sia il suo “App Store” sia, in termini di vendite, il suo tablet, la cui produzione continua incessante. I dati degli analisti parlano anche, però, di una diffusione sempre maggiore di dispositivi sul sistema operativo basato su Linux e sviluppato dalla “grande G”, che si appresta a superare quella dell’iOS di Steve Jobs e soci come penetrazione sul mercato.

É per questo motivo che la casa della mela morsicata vuole dare battaglia al suo rivale sul piano dei contenuti, tanto da essere in dirittura d’arrivo con quella che vuole essere una “killer application”: si chiama iNewspaper e, come dice il poco fantasioso nome, si tratta di una applicazione simile ad iBooks ed iTunes, ma che consentirà agli utenti del suo iPad di scaricare una vastissima gamma di giornali online, ovviamente tutti nelle versioni ottimizzate per il suo tablet ed ancora più ovviamente a pagamento. Né più né meno, quindi, di una “sottosezione” del suo App Store, dove già si possono acquistare le versioni per iPad di molti quotidiani, anche italiani, ma realizzata con il preciso scopo di rendere più facile la ricerca di questi giornali senza sfogliare il mare magnum delle applicazioni del suo negozio online, ormai diverse migliaia, stimolando così gli utenti alla sottoscrizione di un abbonamento (sul quale la Apple, è chiaro, prende una percentuale!).

Per realizzarla, la Apple starebbe conducendo delle trattative con i principali editori di giornali in tutto il mondo, nomi pesanti come quello di News Corporation (vedi alla voce Murdoch) e Condé Nast (Wired), ai quali offrirebbe dei software specifici per migliorare le App che consentono agli utenti di leggere i giornali sull’iPad, con la possibilità di inserire fotografie in alta definizione ed anche video da integrare agli articoli online.
Al momento, però, Steve Jobs ha dovuto registrare il “niet” di Time Warner e Next Issue Media. Su questo rifiuto, dicono i soli bene informati, peserebbero analoghe trattative in corso tra gli editori e Google, proprio per portare i loro quotidiani sulla piattaforma Android: l’impressione è quindi che gli editori vogliano prima concludere la trattativa con l’azienda di Mountain View, poi procedere a quella con la Apple, mettendo quindi sul piatto l’esistenza di un patto anche con la concorrenza per ottenere condizioni migliori. Da Cupertino, infatti, è noto come accordi di questo tipo si svolgano solitamente in modo unilaterale e con praticamente nulli margini di trattativa ma adesso c’è Google a rompere le uova nel paniere.