Ipod: i segreti di un successo


Mai più in silenzio è la nuova strategia del mercato. Che si sia in auto, in aeroporto, in stazione, in treno, nella sala d’attesa di un medico, in un supermercato o in qualsiasi altro luogo pubblico e frequentato e vi renderete conto in breve che il silenzio è realmente d’oro, ovvero per trovarlo dovrete pagarlo oro. Nessuno se ne lamenta, questo è vero, anzi per qualcuno è anche piacevole canticchiare mentre si osservano i negozi del corso, c’è però da dire che tutto questo rumore, seppure a volume contenuto non è salutare per il nostro orecchio che resta incatenato in questa spirale di continuità lavorativa. Insomma nessun riposo per il cervello che deve continuare in ogni momento a lavorare su informazioni audio.

 

È anche vero che spesso siamo noi gli artefici del nostro male, e così, in barba alle avvertenze mediche che ci chiedono cautela d’uso e qualche minuto di pausa al giorno, l’uso dei formati MP3 ci ha spalancato le porte per un mondo tutto nuovo il cui re è divenuto l’Ipod Apple. Non si può dire che non sia stato un colpo di genio per il suo creatore, è vero, a tutta prima può sembrare un semplice apparecchio lettore MP3 con nessuna differenza rispetto ai competitor se non il classico design minimalista Apple, si ci dimentica però, perché la si da spesso per scontata, la rivoluzione dell’Ipod ovvero la parte I. L’interattività e personalizzazione del prodotto caratterizzata dalla possibilità di scegliere le proprie impostazioni e soprattutto creare librerie musicali, audio, video e fotografiche del tutto personali.

 

A differenza di un comune MP3 che ci permette di inserire una certa quantità di dati MP3 nell’apparecchio, seguendo i classici criteri di autore, ordine alfabetico o dimensione, un Ipod ci da completa libertà di scelta grazie alla sua combinazione con un programma specificamente progettato chiamato Itunes. Qual’è la novità allora? Molto semplice innanzi tutto i criteri di organizzazione del materiale immagazzinato sono diventati quasi infiniti, in più un Ipod raccoglie anche altri generi di prodotti, immagini, contatti, calendari, sveglie ecc… ma più che altro audiolibri. La sua flessibilità permette un uso didattico dell’apparecchio, un audiolibro o addirittura un corso di lingua interattivo possono trovare svolgimento in maniera semplice e rapida su Ipod grazie ad Itunes che permette di caricarli in apposite sezioni dedicate e di sfogliarli, poi, in tutta tranquillità e flessibilità.

 

Anche la Apple però non può riposare sugli allori e deve adeguarsi alle richieste del pubblico che essa stessa ha abituato ad una personalizzazione sempre migliore, e così superati i vecchi modelli lettori si arriva ad aggiungere ogni genere di caratteristiche, touch screen, versioni così piccole da stare su un unghia, memorie ed hard disk sempre più complessi e sviluppati, involucri cromati, colorati, in alluminio e in policarbonato, schermi più grandi, e così via. Ciò che più incantò i primi utenti alle prese con Ipod era però il meccanismo di scelta e navigazione. L’Ipod ha, infatti, un piccolo pannello frontale tondeggiante che manca di pulsanti e pur non essendo tecnologia touch screen funziona con il semplice sfiorarsi e muoversi del dito… tanti di noi sono andati al manicomio nel tentativo di utilizzare questi strani comandi ma possiamo ben dire che sono una delle cose più fighe dell’Ipod e difficilmente la Apple l’abbandonerà nelle prossime versioni.

 

 La tecnologia “tutto in un dito”, dopo tutto, riassume la mentalità moderna più diffusa. A partire dal 2001 quando il primo Ipod arriva sul mercato e scalza di prepotenza gli ormai banali MP3 le versioni si succedono in poco tempo. Nel 2004 viene lanciata la bomba dell’Ipod mini, una versione altamente avanzata che manca dello schermo di controllo ma si riduce alle dimensioni di un francobollo e può essere appuntato ai vestiti come una spilla.

 

Con le nuove versioni anche l’occhio artistico vuole la sua parte e il vecchio modello minimalista bianco “Apple” viene sostituito da un arcobaleno di colori diversi. La qualità dell’audio resta invece immutata e conquista anche i viaggiatori più esigenti che possono ora isolarsi in un universo di suoni e cacofonie ovunque si trovino. Il lato negativo dell’Ipod, però, è la sua poca flessibilità. L’Ipod può essere intatti sincronizzato solo attraverso Itunes e le librerie di uno specifico computer, in questo modo non si può mai agire direttamente sul file e cambiando computer si rischia di cancellare tutta la nostra musica. Abbiamo già detto, però, d’altro canto, che Itunes permette una serie di azioni altrimenti non consentite in un normale apparecchio lettore MP3. Da non trascurare poi, la quantità di dati immagazzinabili in questo apparecchio che ha già superato i 60 GB di memoria fin dalla quarta generazione a fronte, addirittura, di una diminuzione dello spessore. Non si contano poi, le versioni personalizzate “special edition”, gli apparecchi allegati come i nuovi auricolari “interni” che si inseriscono all’interno del padiglione auricolare.

Sara