Google e YouTube battono Mediaset sul copyright
E’ una sentenza che farà discutere ma che farà la gioia di quanti credono nella libertà di Internet: la corte di giustizia spagnola ha infatti dato ragione a Google, in qualità di proprietario della piattaforma di video-sharing YouTube, nella causa intentata nel giugno del 2008 da Telecinco, emittente privata spagnola appartenente al gruppo italiano Mediaset. Quest’ultimo aveva accusato YouTube di sfruttare in modo commerciale i filmati di alcuni suoi show televisivi, postati sulla piattaforma dagli utenti, chiedendo un congruo risarcimento danni.
Il giudice di Madrid ha però smontato l’impianto accusatorio costruito dagli avvocati di Telecinco, stabilendo che YouTube è soltanto un intermediario che non può in alcun modo essere considerato responsabile di quanto caricato dagli utenti sulla piattaforma, oltre a fornire alle aziende tutti gli strumenti necessari per rimuovere eventuali contenuti che violino in qualsiasi copyright. La reazione di Google a questa decisione è stata a dir poco entusiasta, con la pubblicazione sul loro blog di un messaggio nel quale affermano che si tratta di “una netta vittoria per Internet e per le regole che la governano”.
“YouTube” – continuano i vertici della Grande G nel loro comunicato – “rispetta le leggi sul copyright e vuole assicurarsi che artisti, editori e aziende si affermino online. È per questo che abbiamo messo a punto Content ID, una tecnologia sviluppata per prevenire gli abusi del diritto d’autore oltre che per affidare ai detentori il controllo sui propri contenuti”.
Una tecnologia che, dicono sempre da Mountain View, sarebbe utilizzata oggi come oggi da oltre mille media company, che così possono controllare ed anche monetizzare i propri contenuti.
Peccato che in Italia tutti i principali attori del settore ne facciano uso tranne uno, ovviamente Mediaset. Google, infatti, venne in precedenza obbligata dal Tribunale di Roma a rimuovere da YouTube tutti i filmati dello show “Grande Fratello”, proprio su segnalazione del gruppo del biscione. Adesso c’è però questa nuova sentenza che ribalta le regole nel settore. Al di là dei risvolti legali, è innegabile come di questi tempi sia assolutamente necessario rivedere l’ottica nella quale si inquadrano il broadcasting sulla rete internet ed il copyright: con strumenti come AppleTV e GoogleTV alle porte, una nuova normativa di tutto il settore è quantomeno indispensabile e si costruirà, probabilmente, a partire da sentenze come questa.